Con meno di due milioni di abitanti, dal punto di vista demografico l’Irlanda del Nord rappresenta solo una piccola parte (2,7%) del Regno Unito. Sappiamo tuttavia come, negli anni, le divisioni settarie all’interno di questa esigua quota della popolazione britannica abbiano costituito, per Londra, uno dei più gravi problemi di ordine pubblico. La pacificazione seguita ai cosiddetti “accordi del venerdì santo” (1998) ha fatto scendere la tensione, ma con la Brexit la situazione si è complicata. Pochi giorni fa, le elezioni per il governo locale hanno visto per la prima volta nella storia la vittoria del Sinn Féin, il partito un tempo vicino all’IRA, a scapito degli unionisti britannici. Sullo sfondo della controversia con l’Unione europea circa la regolamentazione degli scambi commerciali proprio con l’Irlanda del Nord, la situazione si sta surriscaldando, facendo riemergere fratture e contrapposizioni che si speravano superate. Un’accurata ed estesa analisi è fornita dal sito Transform-italia (Partito della Sinistra europeo, GUE/NGL): leggi.
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